Il profumo del glicine in fiore, con le bollicine in aggiunta.
Questo, più o meno, l’identikit organolettico del Prosecco, ipercelebre spumante veneto che sfaceli (commerciali) nel mondo fa. E non da oggi.
Ecco, forse non proprio tutti sanno che l’area originale di produzione, che poi è quella che dona i prodotti migliori, è una autentica meraviglia.
La Valdobbiadene, verde e selvaggia, gode di un clima talmente favorevole da essere stata eletta nel passato a rifugio estivo della nobilità veneta; Conegliano, elegante e ricca, ai suoi piedi, è una sorta di Treviso in miniatura.
Un vino, il Prosecco, che ebbe come trampolino commerciale Venezia, con il suo celeberrimo Harry’s Bar.
E’ qui che, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, Giuseppe Cipriani, capobarman, decise di utilizzare il Prosecco non solo come vino da aperitivo, ma anche come base per un long drink che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo.
Questo long drink si chiamava, e si chiama, Bellini.
L’altro ingrediente? Indovinate un pò!
[to be continued]
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