Ed eccoci alla chiusura, con un dessert articolato, di stampo classicheggiante.
La Tarte Tatin agli amaretti, gelato alla Saturnia e zafferano
Anche se la prassi prevede un fondo di pasta sfoglia, Chef Morganti propende per l’utilizzo della pasta frolla, più rotonda al gusto e più in sintonia con la tradizione dolciaria marchigiana.
Una tradizione obiettivamente non imprenscindibile per gli appassionati: le Marche furono terre di repressione della Chiesa, che non facilitò la nascita di quella classe abbiente, la borghesia, che ha ‘creato’ i dolci, che sono un di più.
Motivo per cui i dolci della tradizione marchigiana sono sempre ‘pudicamente’ a corto di zucchero.
Ad ogni modo qui l’orizzonte è, molto chiaramente, la Francia classica.
Accanto alla Tatin, un ottimo gelato speziato con lo zafferano, che contrasta la Pesca e ‘asciuga’ il palato.
Squisito anche se appena ridondante la foglia di salvia fritta con la purea di Saturnia.
Voto: ****