Il rischio, quando una esperienza viene ripetuta, è quello della delusione.
Soprattutto se l’esperienza precedente – in questo caso una serata indimenticabile del giugno di due anni fa – era stata straordinaria, stupefacente.
E invece.
Per certi verso ce lo saremmo dovuti aspettare: visto che tutti i principali osservatori di settore concordano sulla ulteriore crescita del ristorante Uliassi.
Il quale, a giudizio della guida ai ristoranti Espresso – di certo una delle più affidabili sul mercato – è ormai nel gruppetto dei primi cinque ristoranti nazionali.
Cosa che è stata confermata dalla nostra cena di venerdì, 23 giugno, in compagnia di alcuni amici della stampa.
“Uliassi qui [ovvero nel menu 2017] va addirittura oltre la materia, il prodotto, per entrare nella natura, come aveva già fatto in passato con piatti come la “seppia sporca” e la “prima secca””, come scrive Luciano Pignataro.
“La spinta verso il sapore del mare è estrema, sembra di entrare in pescheria. Ma di quelle antiche, quando ancora non esistevano tutte queste norme igienistiche imposte all’Europa dalla fobia batterica degli anglosassoni.”
Già, sembra di entrare in pescheria.
Come quando abbiamo addentato il piatto fotografato qui sopra: pancotto, ricci di mare e spuma di mandorla di Pesca Saturnia ®.
Un piatto semplicemente sconcertante, con una persistenza iodata di svariati minuti.
Un piatto che avrebbe forse richiesto come accompagnamento un grande Sherry secco senza lieviti.
Un menu, questo targato 2017, che ha virato verso l’intensità dei sapori.
Aspetto, a pensarci un attimo, che spesso viene rimproverato ai ristoranti più raffinati.
E nel quale la Beneamata si è trovata perfettamente a suo agio.
Ma questo – permetteteci di dirlo – non è più una novità.
A presto per la descrizione dettagliata dei piatti.
E buon w-e!
😉
[immagini: Più o Meno Associati]