L’apertura della cena di venerdì 23 giugno è stata quella classica del ristorante, senza inserimento della Pesca Saturnia ®.
Da sx a dx: wafer di fegato grasso, finta oliva all’ascolana, crostino con burro, alici e tartufo nero estivo.
I ristoranti di pesce – o per la precisione a base di pesce, visto che Uliassi da molti anni ha inserito con successo una linea di cacciagione di finezza estrema – solitamente prevedono entrate lievissime, tutte giocate sulla acidità.
Uliassi fa invece esattamente il contrario: tutta giocata sulla pienezza e la generosità, con il fegato grasso e il burro nel crostino, l’entrata di Uliassi serve ad omaggiare la Francia e, soprattutto, a rimarcare la distanza con i piatti che seguiranno.
Forse anche a ricordare l’anima borghese, anche se squisitamente open minded, di Senigallia.
Una piccola scala di temperature: dal wafer, meravigliosamente freddo, alla finta oliva tiepida, al crostino a temperatura ambiente.
Inutile sottolineare la felicità di abbinamento di un piatto del genere con gli spumanti, classici vini di apertura.
Nel nostro caso, un ottimo, ancorché lievemente legnoso, Franciacorta Satèn di Ca’ del Bosco.
Conclusione: Uliassi mette subito le carte in tavola. Qui siamo all’ultimo piano della cucina italiana.
[immagini: Più o Meno Associati]