Nemmeno voi, alla pari di noi, amate i menu con i nomi dei piatti scritti al singolare, magari con l’articolo determinativo davanti?
Anche voi tifate per ‘paccheri‘, mentre ‘il pacchero‘ vi ha sempre trasmesso un certo senso di inutile snobberia, di voler dare una immagine sbagliata, visto che non stiamo parlando di diamanti?
Certo che il pacchero è un grande, e grosso, taglio di pasta della scuola napoletana.
A Napoli nella tradizione (e nella quotidianità) il piatto di pasta asciutta è sovente un piatto unico, allo stesso modo della pizza.
Dunque va condito abbondantemente con un sugo composto da pezzi grandi, ma capaci di entrare dentro il taglio della pasta.
Questo spiega la grande varietà di tagli di pasta XXL. Eccone alcuni.
Pacchero, da ‘pacca‘, ovvero schiaffetto, dato a mano piena con intenzioni affettuose.
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Eccoci dunque alla ricetta di oggi.
- delischiamo le acciughe e le tagliamo a quadretti;
- sbollentiamo 1 minuto il finocchio selvatico in acqua leggermente salata, al fine di fissare il colore e rendere il finocchio più masticabile;
- prepariamo un brodo di pesce;
- in una padella facciamo rosolare 2 spicchi di aglio e 1/2 peperoncino in extra vergine, sfumiamo con il brodo;
- aggiungiamo le acciughe spegnendo il fuoco non appena hanno cambiato colore (pochi minuti, altrimenti diventano amare);
- aggiustiamo di sale (attenzione! Il pesce azzurro fresco è saporito, quindi andateci piano) e pepe;
- scoliamo la pasta e la mantechiamo in padella;
- dopo aver impiattato aggiungiamo la Pesca Saturnia ® nature, sbucciata e ridotta a tocchetti, e la ricotta secca grattugiata.
Dimenticavo!
Questo piatto aprì un memorabile pranzo dedicato alla Pesca Saturnia ® fatto al ristorante La Luma di Montecosaro (MC) e preparato dallo chef Giovanni Bartolini.
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