Il primo antipasto.
Maxpacho
Il gazpacho di Max Alajmo mette subito le cose in chiaro sul livello tecnico e di interiorizzazione della cucina locale operati dallo Chef.
Quello di giocare sulla confusione tra salato e dolce, perdipiù senza ricorrere a note agre, è uno dei virtuosismi più scivolosi che si possano compiere in cucina.
A differenza di un normale gazpacho, anche il migliore, Il Maxpacho non è solo freschezza, ortaggi e materia prima, ma anche tendenza dolce, fruttata, data principalmente dalla Pesca Saturnia ®, protagonista (non unica) del piatto.
Una tendenza dolce che va e viene. Una nota carsica, adesso in primo piano, un momento dopo nascosta. Per poi riapparire.
Impossibile derubricare un capolavoro del genere a puro virtuosismo. Attraverso il Maxpacho Alajmo non solo stagionalizza il menu, ma rende omaggio, pure restando a livello subconscio, anche alla cucina padana. Una cucina nella quale la tendenza dolce è presente sempre. O quasi.
Il tutto, però, restando in un ambito di leggerezza e magrezza impensabili.
Risultato: Questo gazpacho padano mette subito le cose in chiaro. Qui si gioca ad altissimi livelli. Ma restando terribilmente seri.
Valutazione: ♦♦♦♦♦ L
[Immagini: Monica Palloni]
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