La cena è proseguita con il primo antipasto consumato seduti, il Battuto di pesce azzurro salato da noi, Pesca Saturnia ®, portulaca, lamponi secchi e maionese vegana al sedano
Quella del pesce crudo non è una moda. Nella zona costiera a nord di Bari, più o meno tra Barletta e Molfetta, il consumo di crostacei e soprattutto molluschi crudi è tradizione radicata.
Una tradizione alla quale si è sovrapposta la ventata culturale degli anni Novanta, quando alcuni Chef italiani, tra i quali il nostro Moreno Cedroni ricoprì un posto in prima fila, portarono in casa la cucina giapponese, nei quali il pesce crudo è addirittura fondante, ‘filtrata’ dalla allora nuova cucina spagnola.
Uno scambio, una serie di contaminazioni insomma, che causarono l’irrompere del pesce crudo in cucina.
A partire come sempre dall’alta ristorazione, che ha il compito portare le novità a tavola.
Vero anche – e arriviamo al piatto in questione – che raramente viene usato il saporitissimo pesce azzurro come crudo.
Il risultato, in questo caso, è un insieme di profumi e sapori marini quasi violenti, amplificati da una salatura generosa, che vengono appesantiti un pochino dalla maionese, in un insieme di sensazioni iodate, grasse e collose.
Che nemmeno l’acidità dei lamponi secchi nè la classe della Pesca Saturnia ® riescono a riequilibrare del tutto.
Solo per palati allenati.
[Immagini: Più o Meno Associati]