E’ da pochi giorni in libreria la guida ai Ristoranti d’Italia 2016 dell’Espresso, per la nostra esperienza la più attendibile tra le molte in circolazione.
Una guida che testimonia lo stato di ottima salute della ristorazione italiana, che può contare non solo su una cinquantina di locali di altissimo livello, ma che riesce ad esprimersi benissimo anche nella qualità media e in quella più semplice.
Riportiamo qui l’introduzione dell’amico Enzo Vizzari, responsabile della Guida.
“Il futuro che stiamo vivendo”
Se anche solo una decina d’anni fa qualcuno si fosse spinto a profetizzare lo stato di grazia e di crescita costante con cui la cucina italiana arriva al 2016, lo si sarebbe preso per visionario o per provocatore. Si partiva da buoni presupposti, eppure sembrava lecito dubitare che un’altra generazione dorata di cuochi come quelli della Nuova Cucina Italiana (i Bottura, i Crippa, gli Alajmo, gli Uliassi, gli Scabin…) si sarebbe mai ripresentata. Da allora molto è cambiato, e si è superata tra l’altro una violenta crisi che ha inciso pesantemente sulla ristorazione a tutti i livelli. L’Italia però sa tirare fuori il proprio meglio nei contesti più sfavorevoli e oggi la nostra enogastronomia vive una sorta di nuovo “risorgimento”, godendo di un vento benevolo che premia il made in Italy autentico. I vini italiani di qualità sono sempre più apprezzati e meglio venduti in tutto il mondo, così come si coglie un po’ ovunque all’estero un concreto interesse per la nostra cucina d’avanguardia e non solo per quella tradizionale “da trattoria”. Quella che vince, anche grazie all’affermazione di un eccezionale testimonial come Massimo Bottura, è una cucina tanto identitaria, cioè italiana e riconoscibile, quanto finalmente moderna. Ne sono interpreti sia i numeri uno di ieri, che resistono al vertice senza dare segni di cedimento, sia una fresca ondata di cuochi che sono stati capaci di metabolizzare in tempi stretti le lezioni dei propri maestri, e ora s’affacciano a riscuotere i riconoscimenti che meritano. Si chiamano Baronetto, Camanini, Mollica, Salmoiraghi, Scarello, Sposito, giusto per citare quelli in prima linea, e ancora Cogo, Costardi, Dal Degan, Iannotti, Milone e il giovanissimo Luca Abbruzzino… La crescita sta coinvolgendo ogni realtà da Nord a Sud, ma è il Piemonte che la guida, meritandosi oggi la palma di “regione più buona d’Italia”, non soltanto per livello e numero di grandi ristoranti, quanto per l’affidabilità della fascia mediana e di quella ancora più umile. Fra tante mode e tendenze del gusto più o meno effimere, infine, ci è sembrato fosse il caso di fare il punto su un settore vitale che attraversa un momento decisivo di evoluzione, quello delle pizzerie. La pizza – sia essa “napoletana”, “romana” o “gourmet” – è un’altra eccellenza nostrana che ha saputo conquistare il rispetto anche dei palati più esigenti. Da questa considerazione è nata l’idea di realizzare l’inserto dedicato alle migliori pizzerie d’Italia. Anche per questa trentottesima edizione della Guida abbiamo viaggiato, assaggiato e cercato di raccontare, impegnandoci per regalare la fotografia più fedele possibile di un’Italia che si rinnova di giorno in giorno sulla via delle grandi esperienze a tavola. Buona lettura e buon appetito.
Ma come sono andati i nostri Amici, quelli con i quali in questi anni abbiamo percorso la strada per promuovere la Pesca Saturnia ®?
Direi che le valutazioni parlano da sole.
In ordine di collaborazione temporale, cominciamo con i Due Cigni di Montecosaro (MC) della chef Rosaria Morganti, Ambasciatrice della prima ora della Pesca Saturnia ®, con un ottimo 14/20.
A seguire le due superstar di Senigallia, Uliassi e La Madonnina del Pescatore, incoronati rispettivamente con 19/20 e 18,5/20, sul podio – e non da oggi – delle cucine nazionali.
Torniamo a Civitanova Marche (MC), nel nostro quartier generale, con i 14,5/20 di Galileo, che si conferma il miglior interprete dello straordinario mercato cittadino del pesce.
Ed eccoci al nord, con il tre stelle Michelin Le Calandre di Rubano (PD), con uno stratosterico 19,5/20, terzo ristorante d’Italia, e poi di nuovo in casa, a Civitanova, con Mangia Agriturist e Il Piccantino, entrambi doverosamente segnalati per la qualità e il vantaggioso rapporto qualità / prezzo.
Per finire nel Sud più bello, a Cetara (SA), dove la qualità de L’Acquapazza viene riconosciuta con un ottimo 14/20.
Passando alle Trattorie, il Gallo Rosso di Filottrano (AN) entra in guida alla grande, anch’esso a 14/20.
E allora complimenti a tutti i nostri amici.
E grazie dell’aiuto, fondamentale, straordinario, che chi avete dato.