Auguste Escoffier (1846-1935) è stato uno dei maggiori Chef di tutti i tempi.
Creatore della Grande Cucina Classica, quel mix di sontuosità, attenzione alle presentazioni del piatto e utilizzo di materie prime lussuose con il quale viene tuttora – e in maniera non esatta – identificata l’intera cucina francese.
Vissuto negli anni della Belle Epoque (1895-1913), periodo nel quale le invenzioni e i progressi della tecnica e della scienza furono senza paragoni con le epoche passate, apportando benefici notevoli agli standard di vita, con l’invenzione della illuminazione elettrica, del cinema, dell’automobile.
Un periodo di sfarzo e ottimismo generalizzato, almeno nelle classi sociali più abbienti, e del quale Escoffier fu interprete culinario.
Escoffier ‘creò’ la cucina delle Belle Epoque, aggiungendo un nuovo piano alla cucina francese, che a differenza dell’italiana non è suddivisa per regioni (anche se per la precisione la cucina tradizionale italiana è suddivisa in macroregioni), ma per classi sociali, e che fino allora era bipartita in cucina bourgeoise, la cucina borghese, e quella proletaria dei bistrot e delle campagne.
Una cucina grassa e goduriosa, con le salse in primo piano, e che sarà alleggerita, senza essere rinnegata, dalla novelle cuisine del secondo dopoguerra.
Ma l’inventore della Alta Cucina si dedicò anche alla nostra beneamata pesca. Anzi, la Pesca Melba è uno dei suoi piatti più celebri.
Un dolce che ricorda la #mostruosa# Panna poco cotta, Pesca Saturnia ® croccante e gelatina di frutto della passione di Chef Moreno Cedroni, assaggiata questa estate.