Venerdì 13 luglio a Senigallia la Pesca Saturnia ® è stata protagonista: prima ad un convegno all’Auditorium San Rocco, dove studiosi e critici ne hanno analizzato la qualità; poi a tavola, dove lo chef due stelle Michelin Mauro Uliassi l’ha declinata dall’antipasto al dessert
Alla fine fu un convegno.
Un vero e proprio convegno presso l’auditorium San Rocco di Senigallia, organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina e dalla Sezione Centro-Est dell’Accademia dei Georgofili.
“Qui, come ci si muove ci si muove bene con la presenza di tantissimi prodotti unici. Ma c’è un elemento immateriale che unisce tutte le eccellenze marchigiane: la capacità di innovazione, fare e impresa e l’istintiva capacità di fare marketing”.
Un mix, quello evocato dal critico e giornalista Antonio Paolini, moderatore dell’incontro, che ben sintetizza la nostra Pesca Saturnia ®, figlia della ricerca scientifica e il legame con un territorio, l’enclave di Montecosaro in provincia di Macerata.
E soprattutto della famiglia Eleuteri.
Ma procediamo con ordine.
Se il professor Giuseppe Natale Frega dell’università di Ancona ha evidenziato proprio il grande lavoro di studio e ricerca senza il quale non possono esserci né agricoltura, né cultura, Tommaso Lucchetti prima, storico dell’alimentazione dell’università di Parma, e Giovanni Ballarini poi, presidente onorario dell’Accademia Italiana della Cucina, hanno condotto i presenti all’interno di un lungo e appassionato excursus storico che ha collocato la pesca all’interno di tante testimonianze illustri presenti in letteratura, pittura e, naturalmente nella cucina di ieri e di oggi.
Aspetti, quelli dell’identificazione e della specificità della pesca, che invece sono stati analizzati dallo chef Mauro Uliassi e, naturalmente dal nostro Marco Eleuteri.
Il primo, oltre a sottolineare la mescolanza tra mare e terra, tipica della cucina marchigiana, ha introdotto e descritto i piatti che poco dopo hanno caratterizzato un pranzo dove la Saturnia è stata declinata dall’antipasto fino al dolce, con varianti e accostamenti di grande intuito e, naturalmente, piacevolezza gustativa.
“Il nostro compito di chef è quello di raccontare la storia del territorio dove siamo. Per questo nella mia cucina è presenta anche la cacciagione, da sempre presente sulle tavole di Senigallia”.
L’intento, perfettamente riuscito, è stato quello di esaltare la natura gourmet della Saturnia, ma anche la possibilità di elevare il ruolo della frutta in cucina.
Al nostro Marco Eleuteri il compito di ripercorrere le tappe che hanno portato la Pesca Saturnia ® al vertice nazionale della frutta.
“Oggi il problema è la distinzione”, ha sintetizzato Marco.
“La Saturnia è la pesca platicarpa secondo Eleuteri. E per convincersi basta mangiarla”.
“La Pesca Saturnia è una nicchia: 85 ettari in produzione, 100 entro due anni, poco più del 10% della produzione italiana di pesche piatte (800 ettari). Niente a confronto della produzione spagnola. La Spagna produce più pesche piatte che pesche tradizionali: ne fa 355 mila tonnellate l’anno su 14.535 ettari, le vende in Italia, le vende in tutta Europa ma ha pensato troppo alla quantità e meno al resto e oggi la redditività dei produttori spagnoli è calata, è bassa.
In Italia è un’altra storia, un’altra storia è in particolare Saturnia. La assorbe al 100% la GDO con le sue private label di eccellenza ma le prospettive nell’horeca sarebbero enormi”, ha concluso Marco.