Cappelletti di zia Elena, burro e foglia di Pesca Saturnia ®
‘A Senigallia inizia la Romagna‘, si dice. Chissà se la signora Elena, zia di Chef Uliassi, sarebbe stata d’accordo.
Pochi dubbi, ad ogni modo, che la radice di questo piatto profumi di Forlì e dintorni. E chi non ne fosse convinto dovrebbe notare la presenza del burro. Insomma, per una volta, niente Mediterraneo, ma Padania. E così sia.
In un contesto di forte tendenza dolce come questo, la foglia di Pesca Saturnia ® diventa attrice protagonista.
Sì, avete letto bene. La foglia, con il suo profumo di amaretto, di mandorla amara (provate a sfregarla, sarà una rivelazione).
Piatto di finezza siderale, si tratta della versione ‘civilizzata’ del Raviolo con interiora di selvaggina, foglie di Pesca Saturnia ® e mandorle (foto qui sotto ↓) servito alla cena per addetti ai lavori il 7 giugno, un piatto che era ancora più spinto sulla nota amara.
Il raviolo il prototipo, questo cappelletto il manufatto per gourmet.
Risultato: piatto cerebrale, piuttosto avvolgente al gusto e dunque apparentemente più ‘cedroniano’, molto in linea con le ultime tendenze della ristorazione altissima, che ‘gioca’ sull’amaro. Forse (forse!) più apprezzato dai gourmet con molte ore di volo alle spalle.
Voto: ♦♦♦♦♦ L
[immagini: Monica Palloni]