Ristorante L’Arcade: La prima volta con la Pesca Saturnia non si scorda mai

Estro.
estro [è-stro].
1. 1 Ispirazione artistica naturale: e. poetico, musicale
|| Creare secondo l’estro, l’ispirazione
Ed eccoci tornati a Porto San Giorgio, località di mare in cui si riversano gli abitanti dei comuni limitrofi per godere della spiaggia e della movida locale. Questa volta non siamo andati sul sicuro, questa volta abbiamo voluto osare e scommettere tutto su uno Chef che teniamo d’occhio da un bel po’: Nikita Sergeev patron del Ristorante L’Arcade.

Descrivere il menù che lo Chef Nikita ha pensato per la Pesca Saturnia non è semplice, è come se qualcuno vi chiedesse di descrivere l’innamoramento. Quell’attrazione inspiegabile, quella voglia di saperne di più, di assaggiarne di più… ecco la sensazione che abbiamo provato ad ogni nuovo piatto era esattamente questa. Ad ogni boccone una scoperta, un assaporare del quale non si è mai sazi e si continuerebbe ad oltranza con impavida brama.


Ma prima di arrivare alla soddisfazione finale, partiamo dall’inizio
Come intuirete dal nome, lo chef Nikita non è nato in Italia, bensì lui l’ha scoperta e scelta senza avere mai ripensamenti. Proprio come si fa quando si incontra un grande amore. Il Ristorante L’Arcade riesce a convogliare l’attaccamento dello chef per il territorio marchigiano con tutte le sue peculiarità, insieme al suo spiccato talento per la cucina.
Potevamo noi non essere curiosi di assaggiare la sua interpretazione della Pesca Saturnia?!

Iniziamo il viaggio nel paese delle meraviglie de L’Arcade con l’Aperitivo di Casa: Cracker di pomodoro con ricca ricotta e basilico e una sofficissima spugna di barbabietola con sopra la pesca a cubetti.

E poi SBAM, il colpo di scena!
Arriva in tavola una graziosa tazza di succo di pomodoro verde e finocchietto selvatico che non è la protagonista del piatto, bensì serve a completare il “boccone amaro” che ci aspetta nel cucchiaino che contiene elisir di chartreuse e l’amaro nocciolo di Pesca Saturnia.

Ostrica irlandese e Pesca Saturnia macerata in acqua e sale, condite con aceto di vino rosso e scalogno. Questo boccone si accompagna ad uno shottino di distillato di prosciutto Sant’Ilario, l’insieme da una sensazione di umami sulla punta della lingua che soddisfa ogni papilla.

Gli antipasti terminano con il gambero rosa crudo molto delicato che è immerso nel succo di Pesca Saturnia che rinfresca e tira su il gusto dolce e morbido del gambero. Sopra ritroviamo la pesca sott’aceto mantenuta croccante con sedano e foglie di miso.

Morbido, croccante, dolce, sapido…
racchiudere tutte queste caratteristiche in un unico piatto dai pochi ingredienti è davvero da grandi chef. Oppure da maghi.

Dopo un turbinìo di entree dai sapori vividi è il momento di arrivare ai piatti “tosti”, e proprio quando pensavi che meglio di così non si poteva fare ecco lo Chef Sergeev che annuncia: la Murena fritta con chutney di Saturnia, maionese vegana, ruta e mirto.
Molti dei commensali non avevano mai assaggiato la murena, men che meno la ruta o il mirto, se non in versione liquorosa, e quindi la curiosità si impenna e non esitiamo ad assaggiare il piatto.

Ricca, avvolgente, pepata, stupefacente e a tratti amara…
la nostra prima Murena vorremmo raccontarla così!
E proprio quando pensavamo di averle viste tutte, arriva il piatto più anticonformista e discusso del menù: Cervo e cozze.
Tartare di cervo con cozze e paccasassi crudi di Pedaso (che non sapevamo esistessero al di fuori dalla costa di Portonovo, nelle Marche sporche!), Pesca Saturnia e salsa di cozze con zafferano.

Fusilloro, puttanesca di Pesca Saturnia e scampi.
Una “classica” puttanesca rivisitata in chiave saturnica dove la pesca prende il posto del pomodoro e si sposa con passione con origano, capperi ed acciughe. Infine si unisce seducente allo scampo crudo con limone bruciato e panko.

Ci vuole una grande fantasia per pensare ad un piatto come questo e ci vuole una grande maestria per realizzarlo, caro Nikita Chapeau!
Avete presente il profumo del tradizionale pesce alla griglia che siamo abituati a mangiare anche a casa? Affumicato, sapido, dolce… ecco gli stessi sentori li ritroviamo nel Misto griglia che ci propone il patron de L’Arcade.
Questa versione sembra uscire direttamente da uno street food perchè i pesci di scoglio, alternati alla pesca saturnia, sono infilzati in uno spiedino ma il tocco dello chef rende tutto più nobile e anticonformista: yuzu, basilico e tartufo nero estivo.

L’intero menù è stato un crescendo di emozioni, la prima volta dello chef Nikita con la Pesca Saturnia è stata un turbinìo di sapori e sensazioni.
Ma cosa dovremmo aspettarci dal dolce?!

Il dessert è la poesia leggera della cucina, viva, fiorita, sorridente.
(Fabrizio Caramagna)
Finisce che arriva un dessert inaspettatamente seducente, la degna conclusione di questo crescendo di palpille palpitanti.
Fondo di cremoso di cioccolato bianco con aceto e liquirizia, uno sciroppo di pesche e zafferano, Pesca Saturnia in osmosi al pepe rosa e un glorioso gelato al caramello salato che da il giusto ritmo all’assaggio.

Oltre ai piatti di altissimo livello, va data una grande rilevanza anche agli abbinamenti dei vini curati dal maitre di sala Leonardo Niccià. Ogni bicchiere ha supportato, senza assolutamente coprire, ogni singola portata. Sapidi, minerali, caldi… ogni sorso andava a completare il boccone a cui erano abbinati i vini.



Anche questo #SaturniaLab Sangiorgese è stato un tripudio della Pesca Saturnia e anche questa volta i commensali hanno gustato non solo il pasto, ma l’intera Arcade experience.
È stata la prima volta perfetta, e siamo certi che non sarà l’ultima!
